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LA STORIA DEL WÜRTTEMBERG

(parte 2 di 3)

 

Il Ducato di Svevia

in origine nel Wirtemberg c’erano insediamenti di Celti1 e di Suebi (tribù germaniche, La Svevia nel Sacro Romano Impero tra cui Marcomanni2, Alamanni o Alemanni, Vangioni, Bavari, Senoni) e nel 1° secolo fu conquistato dai Romani.

Nel 3° secolo gli Alemanni invasero la regione, ma a loro volta, furono sconfitti dai Franchi che inglobarono nel loro territorio la Svevia.

Il Ducato Alemanno, estinto nel 8° secolo, fu creato nuovamente nel successivo Sacro Romano Impero del 10° secolo come Ducato di Svevia (916/917-1268).

 

Ducato di Svevia
Ducato di Svevia

 

L'importanza del Ducato

Ducato di Svevia (911-1268)Il ducato di Svevia, per la sua posizione, ebbe un ruolo importante nel regno: giàapartire da Ottone I il Grande, la Svevia diventò il cuore dell'impero. Era un importante paese di transito per le campagne militari in Italia e serviva per il controllo dei valichi alpini.

 

Il significato del titolo di Duca

Rocca della famiglia Zähringen L'ambìto titolo di Duca non era ereditario, bensì conferito dal Re. I Re infeudavano i sostenitori affidabili della loro politica l’incarico di Duca: una delle più importanti posizioni di potere nel regno. Chi era infeudato con l’incarico di Duca riceveva anche notevoli proprietà come benefici. Il Duca era un incaricato ed anche sostituto del Re nel Ducato; applicava leggi, appianava controversie, doveva garantire la pace e per le guerre del re doveva procurare forze armate necessarie.

Stemma della famiglia von Zähringen

Il duca di Svevia, nel suo territorio, non poteva governare da despota perché non era il regnante di uno stato di un'unica aerea Ducato di Badenma di un’alleanza tribale in ordine sparsa. In Svevia aveva a che fare con dei nobili particolarmente potenti, come i Guelfi, i Zähringen e più tardi con il Marchesi di Baden, i Conti di Calw e Tübingen, i Conti di Wirtemberg e altri. stemma HohenstaufenIl Duca di Svevia doveva sempre conquistare il loro sostegno e la loro consulenza. Perciò vennero introdotti molto presto riunioni e consulti con i nobili.

Così, per lungo tempo la nobile famiglia francòne, i Guelfi, e la nobile famiglia sveva degli Staufer Ducato di Svevia, fine 12° secolo si contendevano la supremazia nel Ducato: alla fine vinsero i Staufer. Il ducato di Svevia, dopo la morte dell'ultimo Duca degli Staufer (Konradin), avvenuta nel 1268, non era stato più occupato. I Signori e la Chiesa, come anche le città, dipendevano adesso direttamente dal regno. Seguì l’interregno che durò fino al 1273. Durante questo periodo la Svevia subì la frammentazione del potere e dei territori. La Svevia era praticamente abbandonata e autogestita. I successori degli Staufer Wappenfurono i Conti e i Duchi di Wirtemberg.

Il casato di Wirtemberg comparve per la prima volta nella seconda metà del 11° secolo con Corrado I che probabilmente fu anche il costruttore della rocca.

 

La contea di Wirtemberg fino al 1495

Nel XII secolo il Württembeg ottenne il rango di contea. Con la fine del dominio degli Staufer in Svevia, intorno al 1250, si erano creati i presupposti per un allargamento territoriale della contea di Wirtemberg.

 

I possedimenti della Contea di Wirtemberg sotto i conti Ulrico I (1241-1265), Eberardo I (1279-1325), Ulrico III, (1325-1344) ed Eberardo II (1628-1674) si ingrandirono enormemente.

Mömpelgard

Sotto il Conte Eberardo III (1392 bis 1417) fu eccezionale l’acquisizione della contea di Mömpelgard.
Per tutto il 15° secolo i nobili svevi condussero una dura battaglia politica contro le libere città, violandone i diritti e creando una situazione che minacciava di degenerare nell'anarchia a causa del mutevole gioco di alleanze e controalleanze.

La contea di Wirtemberg divenne però la prima potenza territoriale tra l’Austria Anteriore e il Palatinato.

 

Il Wirtemberg sotto i Conti Ludovico I (1433-1450) e Ulrico V (1441-1480)Conte Ulrico V

Herzogtum Wirtemberg 1495I fratelli si divisero la contea di Wirtemberg in due parti con il contratto di Nürtingen del 1442: la parte di Stoccarda andò a Ulrico V e la parte di Urach andò a Ludovico I.

 

 

Il Wirtemberg sotto il Conte Eberardo VConte Eberardo V nel castello a Stoccarda

La divisione temporanea del Wirtemberg tra la linea di Stoccarda e la linea di Urach (1442-1482) fu revocata con il trattato di Münsingen per merito del conte Eberardo V (dal 1445 duca Eberardo I). In questo contratto fu stabilita la non divisione per tutti i tempi e a posto dell’eredità secondo il diritto privato venne applicata la successione ereditaria secondo il diritto pubblico.

 

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1 Celti = L'area centrale dei primi Celti è considerata il sud-ovest dell'Europa centrale, dove é documentabile la loro presenza almeno dal 7°/6° secolo a.C.. Dagli anni 300 a.C., a causa della crescente popolazione nei territori originali dei Celti, si verificò una crescente migrazione di molte tribù celtiche. Il loro obiettivo era quello di trovare nuove aree di insediamento che in parte dovevano prima conquistare. Temporaneamente occuparono l'Europa centrale e meridionale della penisola iberica (Celtiberi), della Francia (Gallia), le Isole Britanniche (Galles, Scozia, Irlanda), il Nord delle Alpi e delle Prealpi, in parte alcune città italiane (etruschi), e seguendo la corrente del Danubio (Traci) fino nella Turchia odierna (Galati, conosciuti nella Bibbia dalle lettere omonime). Le fondazioni di città, come Parigi, Torino, Budapest e Ankara vanno imputate a loro. Quando poi nell'ultimo secolo a.C. i Celti vennero oppressi da nord dalle tribù germaniche dei Cimbri e Teutoni e da sud dai Romani, il loro periodo aureo pian piano finì. Dopo la sottomissione della Gallia da parte di Cesare, ci sono volute solo tre generazioni affinché i Romani conquistassero tutti gli insediamenti celtici fino al Danubio. Solo il Regno di Norico, che a volte si alleò con i Germani, riuscì a porre una resistenza più lunga.

2 Marcomanni (Mark = confine, Mann = uomo; "uomini che vivono sul confine"), una grande tribù germanica, appartenente al gruppo dei Suebi; probabilmente all'inizio del 1° secolo a.C. vennero espulsi dal fiume Elba e si stabilirono poi sul Meno, nella odierna Franconia, dove cacciarono i Celti che vivevano lì. Al tempo di Cesare si trovavano nella parte nord-orientale del Regno di Baviera. Nel 9 a.C. vennero sconfitti dai Romani e si mossero insieme ai Quadi, sotto la guida di Re Maroboduo, in Boemia, nella terra dei Boi (una tribù celtica in Gallia che introno al 400 a.C. fece irruzione nel nord Italia (capitale Bononia, ora Bologna), a nord del Danubio dove Maroboduo fondò in alleanza con altre tribù germaniche un grande Impero germanico che dall'imperatore romano Augusto venne percepito come una potenziale minaccia per Roma.
Nel 19 i Marcomanni caddero sotto l'influenza romana e per 30 anni furono uno Stato satellite romano. La pressione di altre tribù germaniche, i cambiamenti sociali ed economici e la debolezza dell'Impero Romano portarono alle guerre marcomanniche che, con interruzioni, durarono dal 166 al 180 d.C..
Nel 433 i Marcomanni che vivevano in Pannonia caddero sotto il dominio degli Unni. Nel 6° secolo emigrarono in Baviera e il loro nome si perse gradualmente. Da allora apparvero sotto il nome di Bavieri, un nome che avevano portato dalla loro patria boema, secondo la quale veivano chiamati Vaiwarier, vale a dire gli abitanti di Baiheim (Boemia).

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