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Schabo - una colonia svizzera in Bessarabia

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schabo (anche Chabo, Chabag, Schaba, Sabo, Шабо) si trova sulla riva occidentale del Nistro-Liman1, circa 7 km a sud di Akkerman (ora Bilhorod-Dnistrowskyj), 53 km a sud est di Odessa e 12 km dalla costa del Mar Nero.

 

Kurgan
Kurgan

Già in tempi antichi esistevano i primi vicino a Schabo. A testimonianza di questi insediamenti si possono notare ancora oggi i “kurgan”2 al margine settentrionale del paese. Sono stati trovati anche i resti di un antico insediamento greco del 4-3° secolo. a.C..

Nel 15/16° secolo in questo luogo nacque un villaggio tartaro, in un momento in cui la futura Bessarabia apparteneva all'Impero ottomano. La popolazione si occupava con la viticultura.

la fortezza di Akkerman
la fortezza di Akkerman

La prima fonte scritta del villaggio di Acha-abag (i vigneti inferiori; inferiori, perché il paese si trova al di sotto di Akkerman3, dove c'erano i vigneti superiori) risale al 1788 in una mappa geografica. Il nome venne poi semplificato in Shabag ed infine in Shaba/Shabo.

Alessandro I
Alessandro I

Nel 1812, dopo la conquista della Bessarabia da parte dell'Impero russo, la regione soffrì dall'emigrazione della popolazione nell'Impero ottomano. Dalle 28 famiglie che vivevano a Shabo ne erano rimaste solo tre o quattro.

Chi doveva lavorare i vigneti? Lo zar Alessandro I decise di ripopolare la regione e di sostituire le vecchie viti con quelle nuove.

Nel 1817 si trasferirono a Schabo decine di famiglie provenienti dai villaggi circostanti.

Intorno al 1820 vivevano lì 275 persone (172 ucraini e 103 moldavi). Ma a causa della mancanza di esperienza nella viticultura non avvenne il successo sperato.

Frédéric-César de La 
      Harpe
Frédéric-César de La Harpe

Frédéric-César de La Harpe, originario dalla Svizzera francese ed ex insegnante ed educatore di Alessandro, che conosceva la miseria nella sua patria causata dalle guerre napoleoniche, suggerì di chiamare i coloni svizzeri di lingua francese dalla sua patria, il Canton Vaud, come agricoltori modello per fondare in Russia una Helvétianopolis. Come viticoltori dovevano oltre a coltivare i vigneti abbandonati dai tartari, occuparsi dell'agricoltura in genere e dell'allevamento di bestiame.

Vevey sul lago di Ginevra, la patria degli 
      emigranti svizzeri, 1640
Vevey sul lago di Ginevra, 1640

Frédéric-César de La Harpe conosceva il botanico Louis Vincent Tardent, della città di Vevey nel Canton Vaud, e lo incaricò di reclutare i coloni. Il 13 agosto 1820 c'è stata la prima riunione degli aspiranti emigranti. Ecco i loro nomi nell'ordine in cui sono state registrati nel verbale della riunione: Guerry Lucien, Jean-Georges-Amel Testuz, Jacob-Samuel Chevalley, François-Louis Petit, Louis Vincent Tardent, Charles-Auguste Grandjean (cognato di Louis Vincent Tardent).

grappolo d'uva

In questo primo incontro, i coloni potenziali concordarono di stanziare una somma di 800 franchi per inviare un delegato in loco. Il 35enne Louis Vincent Tardent partì nello stesso anno (1820). Entusiasta del luogo, Tardent, nella primavera del 1821, scrisse una lettera in patria chiedendo ai coloni di unirsi a lui nel più breve tempo possibile al fine di poter piantare nella primavera seguente (1822), i vitigni e le patate, in modo da non perdere neanche un anno di raccolto.

 

il manifesto 
      di Caterina II
il manifesto di Caterina II

I cittadini del Canton Vaud ricevettero gli stessi privilegi, o addirittura maggiori, dei coloni tedeschi in Bessarabia. Ogni famiglia avrebbe avuto, oltre ai 60 ettari di terreno da coltivare, avrebbero ricevuto gratis anche le piantine di viti. Tutti gli altri privilegi concessi dal Manifesto di Caterina II del 1763 e quello di Alessandro I dal 1804 vennero confermati.

In cambio, i coloni prestarono il seguente giuramento:

"Giuriamo alla Sua Maestà, l'Imperatore autocrate di tutte le Russie, e alla comunità di Achabag della quale siamo membri, di essere fedeli e di resistere a tutti i carichi, quando siamo obbligati ad essere fedeli in tutte le gestioni degli affari, al fine di poter rimanere nella comunità, e tutto questo al fine di ottenere i benefici e i vantaggi”.

 

Il 21 Luglio 1822 il primo convoglio con protestanti-riformati4 svizzeri di lingua francese del Canton Vaud partì per il viaggio attraverso l'Europa lungo 2.500 km.

il convoglio dei colonisti 
      svizzeri nel museo di Schabo
il convoglio dei colonisti svizzeri nel museo di Schabo

 

Tra di loro c'erano:

  • il leader Louis Vincent Tardent, nato il 14 dicembre 1787 in Ormont Dessus (Canton Vaud), botanico, insieme alla moglie Susanne Henriette Uranie Grandjean, nata il 25 agosto 1789 a Buttes (Canton Neuchâtel) e 13 figli [Marc (15), Louis (12), Adrien, Charles (10), Philippe, Samuel (7), Jeanne-Marie, Louise (6), Marie, Françoise, Emma (4), Susanne, Antoinette (18 Monate)], di età compresa tra 15 e 1 anno;
  • Charles-Auguste Grandjean (il nonno di Susanne Henriette Uranie) da Buttes (Canton Neuchâtel);
  • Françoise Albertine Légeret, cameriera della famiglia Tardent, 16 anni;
  • Jacob Samuel Chevalley nato il 2 marzo 1777 a Rivaz (Canton Vaud), viticoltore, con la moglie Susanne-Marie Légeret nata il 1 settembre 1785 in Rivaz e 6 figli (Henri, Juste, Siméon, Louise, Susanne, Louis);
  • il farmacista Henry Berguer di Avenches (Kanton Waadt) e
  • Jean-Louis Guerry di La Tour-de-Peilz (entrambi sposati, ma partirono senza le mogli), aiutante del Louis Vincent Tardent;
  • François Noir di Losanna (Canton Vaud), apprendista, di 16 anni;
  • Georges Testuz nato il 29 Marzo 1776 in Rivaz (Canton Vaud);
  • Heinrich Zwicky (anche: Zwicki, Zwiki), cameriere personale in Vevey di Louis Tardent, nato il 9 febbraio 1794 in Obstalden (Canton Glarona).
Susanne Henriette Uranie 
        Grandjean in Tardent
Uranie Grandjean in Tardent

Susanne Henriette Uranie Grandjean in Tardent, la moglie del leader del convoglio Louis Vincent Tardent, descrive nel suo diario la loro emigrazione a partire da Vevey nel Canton Vaud fino a Schabo in Bessarabia.

Dal diario si evince che il convoglio percorreva al giorno da 25 a 50 km, ed attraversò città come Moudon, Avenches, Morat, Berna, Lenzburg, Baden, Zurigo e San Gallo in Svizzera; St. Johannes vicino a Höchst, Bregenz e Gmünd bei Bregenz in Austria, Kempten, Kaufbeuren e Monaco di Baviera in Germania; Braunau, Wels, Melk e Vienna in Austria; Brno in Moravia; Wieliczka, Leopoli e Černivci in Polonia; Novosselytsia, Chişinău, la capitale della Bessarabia, Akkerman e Schabo.

la rotta d'emigrazione 
      dei coloni svizzeri dal Canton Vaud
la rotta d'emigrazione dei coloni svizzeri dal Canton Vaud (clicca qui per ingrandire)

 

Dopo tre mesi, il 29 ottobre 1822, il convoglio finalmente raggiunse la destinazione e 6 cavalli, esausti, morirono poco dopo l'arrivo.

 

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1 Liman = insenature tipiche della costa del Mar Nero; il termine deriva dal greco e significa baia, originata dalle foci di fiumi sommersi.

2 Il Kurgan è un tumolo funerario, cioè un monticello di terra e pietre, spesso di grandi dimensioni, posto sopra una sepoltura o più sepolture, a formare una specie di collina artificiale spesso visibile da lontano. Frequentemente più Kurgan formano una catena lunga tra 5 e 10 km. Li si trovano principalmente nelle alture delle steppe.
Durante l'età del ferro (1°millennio a.C.) i kurgan vennero eretti nella regione del Mar Nero, soprattutto dagli sciti e dai sarmati. Nelle camere sepolcrali sotterranee, gli sciti seppellivano i loro principi condottieri, ornati preziosamente e insieme alle loro mogli e concubine, servitori personali e cavalli sacrificati. Venivano sepolte con loro anche le loro armi migliori, splendidi abiti, attrezzature e anfore piene di vino, così che i defunti potevano godere della comodità della loro esistenza sovrana anche nell'oltretomba. Per la realizzazione di un tumulo con un volume di 75.000 m3 era comunque necessario un campo grande di 75.000 ettari.

3 Akkerman = una delle più antiche città del mondo, fu fondata nel 600 a.C. dal popolo ellenico degli Ioni; i Fenici la chiamarono Ophiussa, i Greci Makaphon e, dal 400 a.C. prese il mome di Tyras dal fiume omonimo. In epoca romana era conosciuta come città di Alba Julia, le tribù slave la chiamavano Belgorod (città bianca). Dal 10° secolo erano noti i nomi di Maurocastro e Aspocastro, i Kumani chiamavano la città nel 12° secolo con il nome di Barmunia e AK-libo. Alla fine del 1° secolo ha avuto il nome Moncastro o Malvocastro. Sotto i Principi moldavi la città venne chiamata Cetatea Albă ed apparteneva ad una cintura di difesa contro le incursioni dei Mongoli. Nel 1484, dopo la conquista da parte dell’esercito turco, venne chiamata Akkerman (aq = bianco e kerman = città). Dopo che la Bessarabia venne annessa alla Romania (1918) la città riprese di nuovo il suo nome moldavo: Cetatea Albă. Oggi è una città dell’Ucraina ed è chiamata Bolgorod Dnjestrowski.

4 Chiesa riformata (anche: Chiesa evangelica-riformata): comunità ecclesiastica che risale alla Riforma di Ulrico Zwingli e Giovanni Calvino (calvinismo) e che è diffusa soprattutto in Svizzera, in Scozia, in alcune parti della Germania, in Francia, in Ungheria e negli Stati Uniti presbiteriani).

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